Non ho colto un fiore questa mattina perché il nostro giardino era di cristallo lavorato col soffio divino della vita. Il canto di un uccellino spaurito si è posato sulla ringhiera di ferro beccando un raggio di sole dell'alba che si apriva contenta.
Si è spenta anche la mia vecchia radio con la voce del cronista di sempre. Dalla finestra sono uscite lente le note nascondendosi nel profumo d'una rosa.
Non c'era più bisogno di meditare in quell'ora carica di luce e silenzio. Il salmo del nuovo giorno sbocciava sul volto di un anziano contento.
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