Il giorno e la notte hanno lo stesso sangue quando si fermano nella vecchia barca piena di fagotti con geroglifici strani. Seduto in un angolo di casa, ascolto una tenue voce della nonna inferma: "madre, che dolori nasconde questa carne vissuta con lo sguardo rivolto al cielo". Rintocca l'ultima mezzora nell'orologio regalatole all'ultimo compleanno.
Il cagnolino ladra a un'ombra senza volto seduto sullo sdrucito sofà della nonna. I fiori emanano il loro soave profumo per addolcire l'aria secca di fantasmi. Non si muore con gli occhi chiusi in questi giorni pieni di speranza. La morte è fuoco per chi non la teme, brucia la corteccia di un tronco antico, salvando il seme per il nuovo bosco.
Il giorno e la notte sono figli della stessa madre, allegra e triste che giace assorta su cenere bianca. Alla vecchiaia seduta accanto al caldo focolare la nonna sgrana il rosario della sua lunga vita sorridendo ai giorni trascorsi dei suoi vent'anni che legge negli occhi della foto di suo marito. Gli anni passano veloci come le nuvole del cielo in attesa di una pioggia feconda di misteri per regalarle il dono della pace nell'ultimo bacio.
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