Il vento, un cavallo ribelle che corre con la criniera ondeggiante la paura, schegge sotto le mani e i piedi i vicoli pieni di cose banali ti incoraggiano a comprare le identità perse che vengono calmate con i sonniferi i finti sorrisi delle belle ragazze ingannano nessun dolore eccitazione infinite le cose vendute sotto le luci stroboscopiche che sembrano ballare le ombre tremolanti sui muri le finestre chiuse. La città, smog la folla triste e esausta nella metropolitana la felicità pantaloni giù i brevi estasi e mal di testa i mesi non arrivano alla fine sono in debito! Le lunghe scale a chiocciola delusione delle bottiglie vuote e l'ultimo tiro di una sigaretta il magone globale degli esseri umani
sembra che siamo stati rapiti già prima della nascita il silenzio è gravido di un urlo la nostalgia dell'incontro.
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