L'appuntamento immaginato

Vorrei che mi accogliessi
come se non fossi mai partito,
ma ci fossimo salutati la sera prima
dandoci appuntamento per il giorno dopo.
Vorrei che non me lo chiedessi
perché me ne sono andato,
perché ci siamo persi,
ma che ci abbracciassimo stretti a lungo.
Vorrei sentire la pelle di te cresciuto,
così diversa da com'era quando me ne andai.
E vorrei finalmente poter piangere sulla tua spalla
e sentire le tue lacrime sui miei capelli.
Ma sono davanti alla porta di casa tua,
è chiusa.
Sono venuto da lontano nel tempo,
e sono così stanco.
Non ho il fiato per chiamare,
chiedere di te a qualcuno.
E non ho cuore per pensare che non vuoi aprirmi
e non ho testa per cercare soluzioni.
Sono sperso.
Composta sabato 24 ottobre 2015

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