Il fanciullo e l’ingenuo Amor concepì nella scolastica carta per la sua Dulcinea poetiche lettere, sentimenti adulti.
Tante epoche sfilarono d’allora, il fanciullo in cavaliere fiorì, compiaciuto delle erudite gesta la ricerca della fantasia continuò.
Un tormento scosse il suo pensiero, il cavaliere meditò l’ epilogo della ricerca conscio di buttar via il dono che la Natura concesse dentro di sé.
Il nuovo Don Chisciotte arrivò all’orizzonte, si privò di tutto per lottare i fantasmi dei rimorsi fino al giorno in cui il trapasso falcerà la sua fragile armatura.
Signora Paura deluderla non vorrei, ma la sua missione rimarrà una semplice chimera illusione il suo potere non avrai!
Alto fu il sole, il bagliore bruciò il tormento, con un inchino verso il cielo il cavaliere ringraziò.
Poderoso e fiero il cammino proseguì richiamando a sé i saggi scudieri.
Un continente inesplorato li aspetta, laddove ignari passanti ascolteranno le loro storie, spontanei come bimbi commosse parol piangeranno.
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