E quando l'anima inquieta diventa straniera a se stessa torno al mare come alla lontana casa paterna e ritrovo il compagno di sempre, regno incantato che non conosce radici. Fiduciosa immergo lo sguardo nel nudo volo delle sue onde eterne che donano ai sensi l'ascolto del suo libero canto fedele custode di sogni e paure. E ritrovo l'Amore tra gli audaci flutti, tempio selvaggio delle tempeste del cuore. Premiata l'attesa giunge lento e soave il caldo respiro del suo petto che culla e addormenta antiche domande. E l'onda parla la lingua del cuore che docile si placa nel suo rinnovarsi infinito.
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