È un mostro il domani. Vedo l'albero del futuro con i suoi frutti acerbi, sempre più acerbi. Angoscia. Visioni, non vedo giardini, né boschi, né montagne, ma solo la furia degli uomini che sbranano le belve. I tentacoli del nulla avanzano viscidi sui figli dei miei figli. Quando morrò seppellitemi nell'Universo e forse il mio corpo, un giorno, giungerà dove la "civiltà" dell'uomo non è ancora arrivata. Sarò finalmente felice?
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