Mi eri troppo piaciuta sui colli fronzuti d'erba Che odono l'oblio lento di mare che l'anime fa placare. Nell'ore molli come l'ostia sui rovi solitari e crespi tacita l'estate, camminavi e sorridere ti fu facile e ascoltare il suono del mondo tanto che il tuo pallore divenne vermiglio come gelsi luccicanti di fulgore solare, bella più che mai, mai così ti vidi!
Se sorridi tu che di rado lo fai, la terra fiorisce d'improvviso, la sera soffia sui granai galoppanti ed è festa per le verdi campagne. Dammi la tua mano chiara fresca di fontana E allieta la mia casa Li dove estua nera l'uva arrampicata e la notte si adagia.
Dondolano i tuoi capelli castani Per l'aria vive e si dilata il sogno che regala. Vieni, usciamo, so che hai l'anima ingombra! Vieni tra le ristoppie a scoprire un eremo tulipano, non ti negare, ti sembrerà l'aprire, un dolce rinsavire in petto un vivere tra l'argento lontano dal tempo andato, vieni a camminare sul tramonto infuocato.
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