Incrocio sempre più spesso e mi ci fermo volentieri, la pigrizia del non pensare e poi la ragione buttata lì su una panchina dormiente come un vecchio barbone dal cattivo odore rassegnato dai troppi no e poi il sapere il sapere che rende meno sudici i sacchi a pelo più pulite le elemosine attutisce perfino il rumore stridente, ferroso dei treni che avvolge, di morbida tolleranza, ogni gomitata. Resto in compagnia, non so se a malincuore della pigrizia del non pensare.
Commenti