Pigramente si spegne la melodia di una chitarra gitana. Il tempo severo sbiadisce persino il ricordo
che, ostinato, si veste di luna per illuminarsi ai bordi delle tenebre.
Cosa resta, cosa resta di noi?
Le dita del cuore stringono l'istantanea del Momento, quello scatto irreale che immortalò il volto divino dell'anima, distesa placidamente su un letto d'occhi di fiaba.
E non ti cerco più nello scorrere lento e crudele del tempo che tace e occulta.
Solo ti trovo in un morso di labbra tra lenzuola di seta; nell'ultimo volo, sublime e perfetto, della Farfalla.
E se mi mordo le labbra, sento ancora il sapore dolce e folgorante di te.
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