Tu che vivi nei boschi, libero, tra fichi e ulivi.
Ma come vivi? Fiero, in preda ai rischi:
avvelenato con cibo corrotto, nascondendoti dietro il gelso rotto per non esser preso, correndo sempre più veloce per offendere o per non esser offeso, fuggendo da una morte precoce.
Ma tu sei un animale furbo e con artigli e denti ti muovi nella notte, invisibile come un camaleonte e proteggi la tua tana, la tua fonte, da essa trai vita sana e di fronte ai problemi non ti lamenti.
Corri, caccia, procura il cibo ai tuoi figli e percorri la tua strada mostrando la tua terribile boccaccia. Che i discendenti siano belli e forti, veloci ai violenti urti dei fucili dirompenti e ardenti.
È qui, è l'uomo ti ha scoperto, scappa svelto, ha un bastone di frassino, proteggi il branco dall'assassino combatti, oh lupo; salta e sbranalo, gettalo in un dirupo oppure strappa la carne e divoralo, usa la pelle per ripararti dal vento, perché al venir meno del tuo talento il malvagio animal non perdona e nessuna pena ormai condona.
Quanto sei fiero e bello, oh lupo, che stai nell'oscuro ostello. Tu imponente e forte, non temi la terrificante sorte, anima innocente, molestata per niente. Ti invidio e ti compiango, sei il mio eroe, il mio oboe, e queste strofe faran il tuo onore finche combatterai sarai sempre preda e predatore, e anche se morrai sempre vincerai.
Questa poesia è dedicata al lupo. Con questo testo voglio manifestare la mia ammirazione per il coraggio e l'aggressività selvaggia di questo animale, il quale combatte per sopravvivere a differenza dell'uomo che uccide per piacere o per futili motivi.
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