Ore ed ore seduto sul marciapiede Collezionando ricordi e sensazioni Come il lupo ha bisogno delle prede Anch'io ho bisogno di emozioni
Potevo corrompere il cuore di una donna Amarla una notte, cosi tanto per gioco Donarle l'eterno, poesie scritte in colonna Al sorgere del sole distruggerle con il fuoco
Cosi una passante mi promise il suo amore Ma solo per una notte e solo per un ora Con lei Barattai due soldi e il mio cuore Per un male che lento divora
Presi la mia chitarra e del vino Restai due minuti a guardare La mia casa, stalla, due alberi di pino Cavalcai un sogno, parti per non tornare
Ed ora io vagabondo cieco pieno di credulità Accompagnato da un cane sordo in quello che voi chiamate realtà balocco da sempre ai margini del bordo
Potrei scrivere sul muro in mattone rosso In bianco e nero "libertà" Potrei descrivere il rigurgito del mare mosso Che sputa veleno per conservare la dignità
E frugando tra mondi e culture altrui Vidi in tutti i luoghi le stesse aurore Calcando le terre, notti e luoghi più bui Scopri che l'apparenza inganna più delle parole
Scopri monti e oceani prima sconosciuti Per mancanza del coraggio o altro dell'uomo Sussurrai ai ruscelli ed alberi caduti Sussurrai due cianciate e chiesi perdono
Un vecchio contadino mi disse Di chiamare le cose con il proprio nome Allora domandai come chiamare chi uccise Il primogenito senza provare dolore
Come chiamare un uditore del lamento D'un figlio chiedente aiuto dal mondo lontano Con mani parar orecchie per sentirlo a stento Mi disse di chiamarlo l'essere umano
Come chiamare lo stallo della fantasia Che cela nei sogni un po' di verità Improvvisar di notte quasi poesia Disse definirle fortemente, libertà
Cosi preferii la terra ai salotti Il vino al sangue distillato La cecità ai sogni corrotti essere libero ad un futuro da pensionato.
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