Ride la zucca bocca sdentata e saluta lenzuola d'acqua alle finestre; canta la zucca occhi cenciosi e racconta favole care ai bimbi: verranno i morti e troveranno la strada di casa, forse verrai anche tu aleggiando lieve in un triangolo d'aria.
Ma la candela muore in un soffio di vento e il fumo si torce nel buio improvviso. Fiore di loto non potevi tornare neppure per una notte? (Lo sai, non posso lasciare le rive del tempo). Fiore di loto il tuo ladro di sogni ha scontato la pena? (No, è fuggito sui tetti come un acrobata).
Vaticinano campane: è l'alba del primo novembre. Ora la zucca ammuffita è soltanto un povero naufrago senza memoria.
E la nebbia mi spazia dentro, scolorano stelle come velieri, mi stritola un poco il presagio dell'alba.
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