Oh poesia!

Oh poesia, di me piagato conforto
mio canto di amore e di morte, esistendo
come feroce ho dissacrato il tempo e la vita.
Ti contemplo e mi rapisci quando tutto fugge
nel sereno o nella burrasca restami accanto.
Oh depositaria segreta delle mie confidenze
se mi sfiori, in me ti effondi!

Vivendoti, alata eccelsa e sublime
come e quanto l'anima ti ha cercato
fissando un cielo infinito!

La tua identità del tutto mai mi rivelasti
eppure il cuore sempre ti riconobbe
nella gioia e nell'indomito dolore
nel respiro furioso o sereno del mare,
nell'ondeggiare di una speranza attesa
in un volto perduto e mai più ritrovato
nello stelo che cresceva o nella rosa che moriva!

Miracolosa palpitante, trabocco di vampa
che infuochi, il tuo calore diventa il mio
quando incandescente me solo accompagni!

Discendi come puoi nei miei giorni
addolcisci la mia sorte
l'anchilosi del sentire mai senta.
Che ti veda e ti crei e ti tocchi
e ti suoni se intorno un nulla si spalanca;
alla fine di un deludente vissuto
formicoli un raptus per altro respiro.

Poesia, dentro o fuori di me che tu sia
non posso non corteggiarti e amarti!
Dài sollevami allettami e distraimi
se stemprato mi accovaccio ai tuoi piedi
risparmiami un'ansima se al buio
mi abbatte un amor di vivere perduto
e nulla più intorno vedo rifiorire!
Composta mercoledì 27 marzo 2013

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