Vale anche per le donne

Mentre mi avvicino
al primo bicchiere di stasera
ripenso a quanto è triste
l'arrivare a casa
e rivederti,
col grembiule a macchie
e la gonna da "lavoro"
e sentirti dire
le cose dette ieri,
e l'altro ieri,
e l'altro giorno ancora.

Mentre sorseggio un altro bicchiere
mi guardo intorno
e vedo tanti come me,
che mi addormento
dopo il telegiornale,
e lascio a te il resto da guardare.

Mentre si avvicina a me
il mio terzo bicchiere
ti vedo meglio di come pensavo,
in fondo in fondo
se c'è una partita
sei pronta al compromesso,
alla trattativa.
Il film poi,
quando vieni a letto
me lo racconti tutto intero,
tanto tu sai
che anche se dormo
lo intercetto col pensiero.

Ed al mio quarto,
quello della staffa
già vedo la mia vita
messa molto meglio
di tutti quelli
che mi stanno intorno.
Pensa che pena
dico un po' a me stesso,
anche loro fanno sosta per far tardi
per non dover apparecchiare
o fare due parole,
o magari a casa non hanno nessuno
oppure chi li aspetta è fatto col tuo
stesso stampo.
Ma in fondo in fondo
a casa,
da te,
non si sta poi così male.
Il cibo è quasi buono
come quello della mensa,
e poi non hai più voglie
e quindi non mi tenti,
non mi costringi
ad abbracciarti
a starti addosso il tempo necessario,
mentre con l'immaginazione
sono con la modella
vista distesa e sorridente
dentro un cartellone.
Ma intanto
eccomi di ritorno,
sulla via di casa,
come ogni sera,
magari
barcollando un po'.
Ma fin che
al primo tentativo
la chiave gira nella serratura
e non devo cercare il campanello
vuol dire che i miei pensieri
li ho pisciati via tutti
nel bagno del locale
oppure al muro fuori
se è emergenza,
ed anche per stasera
sono pronto a sopportare.
Composta domenica 27 gennaio 2013

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