Preferisco illanguidire il senso irreale che m'appartiene nell'avanzar china sulle scale della vita. Vorrei lentezza di tempo nel proferire illuse dimensioni. Resterei in un soffio di vento, o in un approccio sonnolento, resterei sospeso idillio sulle infinite stelle che mai smettono d'apparire in quel cielo dei sospiri... Vorrei ammiccante dolcezza a invaghire speranza e sguardi nostalgici fuori da quel remoto che mi distanzia oramai. Vorrei udire calmanti melodie, come dolce cantilena a distrarre silenzio del cuore: esso, come bimbo spaurito vorrebbe accanto ancora la tenera visione materna per rassicurare che dietro la porta vi è solo il sole e non amorfa oscurità. Vorrei infine solo un sogno che racconti dell'amore che non scalcia mai, da me fuggendo.
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