I fatti e le riflessioni

Io l'autostima l'ho schiacciata
con una suola di cuoio grosso,
calibro 45.
Le speranze si sono allontanate,
alcune in punta di piedi,
altre rapite dai prezzolati di turno,
non hanno fatto ritorno.
Il vino non fa più il benefico effetto di un tempo,
non ci sono più le vigne di una volta,
o forse è la mia gola
che non è più quella di una volta,
o forse non c'è mai stata "una volta".
Il primo pentimento è l'esser nati,
il secondo essere nati onesti,
l'onestà resta la madre di tutti mali.
Il rimorso è non aver sparato allora,
anche se era legittima difesa,
ma considerata reato
da tribunali non riconosciuti.
Adesso e garantita come legittima
l'offesa,
soprattutto se fatta a chi è più debole.
Chi è peggio è riverito,
imitato,
chi è bravo è solo un fesso
uno che non ha capito.
Ognuno dà lezione nel suo campo,
qualcuno forse ascolterà.
Per aver giustizia si aspetta l'altra vita
ammesso che ci sia,
e molti accelerano il passo per poterlo fare,
per fortuna corde e burroni sono in abbondanza,
intanto dalle chiese
appelli a tutti a credere e sperare,
e perdonare,
appelli a farsi male,
qualcuno da fuori sente,
guarda in basso,
scuote la testa e si allontana
sputando sul sagrato,
ma va perdonato
è solo un ubriaco,
almeno credo.
Composta sabato 17 novembre 2012

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