Pensare all'improvviso di non saper nulla di te dall'alto della radura, mentre osservo lenta la neve cadere giù e il vuoto che sento si trascina lontano coi fiocchi leggeri come questo silenzio che io vivo da quando ti ho perso. Con il viso bagnato ed i passi pesanti, avanzando stanca io sposa triste di questa natura che mi conduce nel gelo, porto in capo un velo di vento e fra le ciglia si nascondono le mie lacrime di neve sciolta. Ma è un fuoco forte di dolore tutto il mio corpo che si vuole scostare dal ricordo di te, freddo uomo come la neve, presente qui oggi fra i boschi. Senza pietà lasci in ginocchio la tua sposa al culmine del sentiero la sagoma china e le mani che in preghiera serrano l'eco delle tue ultime parole.
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