Piango un iris nella mente, Rampicante sull'antico senso di vuoto, Fiore nero in fondo al pozzo Deriva che non si argina. Metto un acacia sul cuore, Smuove a tenerezza la gelida ombra. Quel brivido insano, Ha generato una pianta rara e preziosa, che si coltiva lenta luogo le vene. Evoca passato e presente. Un albero marittimo fresco di sapore Riempie e toglie tutto Con un amido di vita che non so perdonare. Il suo sussurro ai miei orecchi sale ineffabile e fa vibrare la mente condotta al mondo rarefatto di quell'ideale d'amore che piangerei.
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