Discende buio eterno su deserti di asfalti metropolitani da nefasto piovoso inverno insieme a ricordi e cieli neri di frammenti pomeridiani. Nero fino a che non piange un cielo come un cuore che afferra la sua vita e lui sempre ancora spinge. Ma il suo occhio lui non finge se una lente poi si tinge di lacrima che scende insieme a pioggia davanti quelle tende ora solo di anonime finestre. Chiuse attirano sguardi di solitudini da strada ad osservare il nulla che è nel tutto e senza sapere cosa dentro vetrine accese di manichini in posa. Il loro algido sguardo è solo il riflesso di un altro ancor più duro quello mio da ogni emozione ormai dismesso dietro il vetro del suo futuro. Disegno incolore della mia vita nella sua tela sperduta rotta di barca sola senza vela
rimasta ora solo scabro scoglio da superare solo ostile mare da navigare. In ogni angolo di questo mondo in ogni incontro che mai rifarà in ogni storia che mai rivivrà sempre vuoto resterà in tutto il suo intorno senza ormai più colore paesaggio trasparente che non si vede e non si sente quando canta solo il bianco essenza del suo niente di questa vita sola nel ricordo e nel dolore sofferto senza parola da anni ch'è scomparso nella sua tela l'unico suo autore da anni che ha perduto la mia vita l'unico suo amore.
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