Natale senza più lei

Magici giorni con alle porte, l'anteprima di un Natale
sembrano annunciare la nostra nuova storia
come la sua, prima emozione
passata dietro, uno schermo virtuale
che fremente, attende l'eccitazione
di un appuntamento, quella sera finalmente
pervasa d'immensa, dolcezza e complicità
ebbrezza di un nuovo incontro, che senza esitazione
accende subito, una fiamma di felicità.

E quelle nostre parole, subito divengon musica
la cui magica, sorgente
è il cuor di due innamorati, e così potente
e dalla loro storia, meravigliosamente unica.

Per presto sprofondare
tra soffici labbra del primo bacio
che imprime, in mia memoria
l'incancellabile origine, della nostra storia
e presto accorgersi
che ciò sarà solo ricordo e poi dimenticata
come s'accende, per poi spegnersi
di luce un lampo
per far ritorno nel suo nulla
dopo che soltanto
quella storia, era appena nata.

Com'è facile, annegar
in questo nuovo, triste mar
di fredda solitudine
e per salvarmi, naufragar
in questa nuova, mia realtà
vera isola, d'inquietudine

dalle lunghe e gelide strade, della mia città
dal cui vuoto di buie vie, sento l'eco paralizzante
che puntuale sembra proprio, chiamar me
alla domenica sera, con tono urlante
tutto il dramma della separazione, tra me e te
nel volgere del tramonto, di un inverno
giunto forse or per me, a durar per l'eterno
celando, in suo sipario
dietro, a tende meste
la fremente attesa di un Natale
nera scritta, di questo calendario
perché stavolta, è ben diverso e triste.

Quando rivedo, filmati dentro me
i magici momenti
di quello passato, insieme a te
dove le dolci ore della festa
scandivano, in gran condivisione
insieme a lei, ogni momento e situazione
e la cui sola immagine or vive
dentro il mio cuore, per sempre custodita
lui mai così spento e disabitato
com'è ora la nostra casa, chiusa e infreddolita
che mi par di riveder in quei presepi, insieme a te
nelle chiese di questo mio, Natale nuovo
dove sento viva la sua presenza, accanto a me
quando ancora ero, il suo felice uomo
come anche nel profumo dei loro interni
riveder la sua anima, così rapita così presa
lei che amava tanto, la sua chiesa.

E là fuori, durante la santa messa
un magnifico tripudio di luci e colori, che mai cessa
come anche il fragore di suoni e musica, quando esco
e tutto avviene solo, fuori di me
perché io sordo e cieco, a tutto questo resto
se ora lei, con me più non c'è.

Lei che vicino sento, ancora a me
in un regalo, che sto aprendo
quanto avrei voluto, fosse suo per me
o in un biglietto, che sto leggendo
o quella firma che per me, più non scriverà
come una volta lo era, ma che la sua or non è
e che sua per me, più non sarà.

Durante la cena il mio sguardo, basso e mesto
intorno, a quel tavolo quadrato
spia sempre, uno stesso lato
lì dove ora solo una sedia vuota, di lei è rimasto.

E poi tornare, nella vecchia stanza mia
per trovar sopra il suo comodino
solo un libro, a farmi compagnia
insieme a quell'orologio, oggi ancor fermo
e come ora, lo sono io
al giorno del nostro primo incontro
venuto fuori, al di là di uno schermo
quando insieme a lei, divenne mio.

Spengo la mia lampada, si chiude questo giorno
e dal mio triturato cuore
giunge a me, senza pace e senza luce
il lamento di questo Natale, mai così infelice
da viver senza poter, sperare un suo ritorno

e venuto per rinnovare
solo un gran dolore
nel far, rivedere a me
quello, che or non c'è
oggi più che mai, quel suo sorriso
che presto in un lampo, s'è come estinto
perché divenuto solo ricordo
proprio, come un bel dipinto
nel beato museo, del suo dolce viso.

Così come la pace interiore, che cerco invano
per dimenticar le nostre, ultime parole
che ancora in mente, forti mi risuonano
insieme ad un uscita, ora troppo lontano
per saltar dalle tenebre, che ora mi percuotono.

Per questo, triste amore
mai decollato
per aver già, dovuto dar addio
non ad un vecchio, amico mio
ma a questa nostra famiglia nuova
subito messa fuori, con tutto il suo cuore
già morto, appena nato.

Allora buon Natale amore mio
che sarà il primo, di tutti quelli che
io, non più insieme a te
ancor davanti, mi passeranno
perché forse, tanti altri ci resteranno
e comunque, buon Natale
per questo e per tutti quelli che
mai più insieme, ci rivedranno.
Composta sabato 24 dicembre 2011

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