14 feb... guaio

È dedicato
a chi
da quanto ha amato
non si ricorda neanche più chi ha amato,
a chi è stato così tanto amato
da non sapere neppure chi l'ha davvero amato.

A chi d'amore è vissuto
ed a chi d'amore è morto.

A chi l'amore l'regalato,
a chi l'ha venduto
ed chi l'ha comprato.

A chi all'amore ha riso addosso
ed a chi per amore ha pianto troppo.

È dedicato a chi con l'amore ha tolto tutto,
a chi per amore tutto ha perso.

Ed a tutti gli altri casi messi in fila
dentro i corpi e le storie di ognuno di noi.

Giorno di fiori,
cene a lume di candela e cioccolatini,
regali fatti per obbligo o sentiti veramente,
un'altra delle mille ricorrenze,
fatte per mettere le mani spesso al portafoglio
più che al cuore.

Oggi per molti è festa.

Per i soli è un giorno dei peggiori,
non si festeggia il santo ma il "noi due",
quel "noi" che forse non avrà un domani.

Del resto Valentino
oggi tirato in ballo suo malgrado
ci ha messo solo il nome in tutto questo,
perché di tutt'altro amore si occupava.

È destinato come gli altri santi ad esser ricordato per un solo giorno,
come per onomastici e battesimi,
poi messo nel suo nulla fino all'anno dopo.

Ed a me che non avendo ne da chiederne o da dare,
l'amore,
a malapena lo posso raccontare,
ed a tutti quelli che non nel bene ma nel male
dell'amore hanno qualcosa da ridire,
posso solo suggerire
fatevi un bel bicchiere
da soli o in compagnia
ed aspettate sbronzi che questo giorno diventi come tutti gli altri
l'ennesimo giorno andato via.
Composta lunedì 23 gennaio 2012

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