Invece tu vali
Se potessi del tuo cuore
divaricare le cuciture
rese forti
con nodi di acciaio
intrecciati
con fatiche e inganni,
ne estirperei da abile chirurgo
l'escrescenza che consuma
piano, come il cancro nelle viscere.
Racchiudi la tua pena
come perla la conchiglia,
rifiuti per paura
ossigeno di pace
e fai marcire
quello che ancora resta,
con desideri assurdi
di inutili rivalse.
Rincorri chimere
che lasciano il segno, poi,
gridi lacrime
al silenzio dell'irreale,
piangi parole
che tornano senza eco
e del rimedio abbandoni la speranza,
deluso da chi non ha capito
quanto vali.
Composta domenica 26 settembre 2010
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