Che tenerezza mi fai,
col tuo profumo di latte.
Lo sento,
io che ti vengo vicino
col mio respiro stanco
di fine giornata,
col mio alito che sa di
di fumo,
di vita
di oggi.

Che dolce sei col tuo sorriso
largo quanto il tuo viso,
sorridi anche alle mosche,
sorridi a tutto ciò che si muove,
al mio essere lì.

E mi ricordi tua madre,
quando la voglio ricordare,
ed in te tutto me la ricorda,
e sei così diverso da lei quando voglio che sia così.

E quando allarghi le piccole braccia e scalci,
e giri la tua testa e fai mille domande
a gesti,
con gli occhi
o col tuo allegro strillare.

Sei l'incredibile miracolo
che avviene anche per chi non crede.

E tremo per il tuo futuro e
vorrei essere già vecchio
per vederti grande,
allontanarmi per destino
ma sereno per aver fatto tutto ciò che meriti,
con la coscienza a posto
sano ed in poco tempo per dare il minor disturbo,
o non perdere la testa prima che succeda
per sparire in fila dietro all'ultimo elefante
col tuo sapore di latte di nuovo addosso,
da portare con me.
Composta domenica 8 gennaio 2012

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