Tuffato si era il sole dietro l'orizzonte Ma ancora i suoi bagliori Tingevano d'un diffuso rosso Cielo mare e sabbia Come a voler scaldare ancor la poca gente Intenta a radunar svogliatamente le sue cose Per prolungar la dipartita E non abbandonar quel paradiso Ma lentamente la spiaggia si fè vuota Non si udì più parola Solo il rumor di dolce onda A carezzar la sabbia Che attendeva a riva Le mie braccia cingevano il tuo corpo ignudo L'azzurro dei tuoi occhi Fu lancia dentro i miei E non vedemmo più Neanche la notte che ci avvolse Fin quando un più ardito alito di vento Riportò il reale su di noi Ridonando luce alle pupille nostre Ci avvolgemmo allora In quella piccola coperta Stringendo ancor di più le nostre carni A non lasciar fuggir quel tiepido calore Che sulla nostra pelle Ancora rimaneva La notte era sparita Un chiaror mai visto prima La spiaggia intera illuminava Volgemmo gli occhi al cielo E quella luna blu Con la sua luce ovattata nel silenzio Inviava su di noi le sue carezze Regalandoci quel senso della pace Che invano ognor si cerca in questa terra Un giorno dietro l'altro Nel tempo già passato E in quello che verrà.
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