Nonna donami un istante ancora le danze di armoniosi inafferrabili respiri dei merletti cesellati dal grembo scalpitante delle tue mani. Tutto desidera parlarmi di te vecchie porcellane di Delft sussurrano da un mobile liberty scie di ricordi con i calzoni corti di bambini bambole disposte a fiera sfavillante corolla si dondolano sulle ginocchia di un tempo che non sa perdonarsi il suo vile, impietoso ferocemente diluviale trascorrere. Il tuo pianoforte mi invita a sedergli accanto e sciorina dai suoi tasti d'avorio le carezze imprigionate nei suoi preludi le musiche austere di Beethoven i fraseggi ardenti di Bach le sonorità capricciosamente imperiali di Mozart. Ci sono stradine ammantate di miele che solleticano il mio udito ancor bimbo ombre di innata eleganza di antiche gavotte e maestose sonate che giungono a me su una carrozza veneziana nel comodino dorato della tua memoria,. Nonna, scopro di nuovo che la vita è sempre pronta a ruggire per farsi beffe di spazio, materia e orologi.
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