Vento che spolvera sole spazzola pensieri dai miei pazzi capelli ubriachi di vino e more. Vieni qui. Mi sento ceramica da rompere sotto luna calante o lettera d'addio da stracciare viola d'animo perversa come fiammella d'occhio leggera come il bianco. Sto ancora raccogliendo i pezzi e già tiri la corda delle tue parole bestie. Mi piace stare qui sospesa sull'alone dell'elettrica lingua languida a toccarti l'io carne su carne nel tulle dei mie giochi di ventre e mani. Posso poetare l'ora con baci maestri o sibilare sillabe roche come tua serpe succinta. Anime fuse, confuse senza filtro, pure nei secondi più rossi vienimi nell'anima scossa d'amore.
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