Più volte comunque fosse

Più volte comunque fosse
pur gli anni festeggiammo
ai funerali o ad altre cerimonie
regolari prendemmo parte
ciò che ci doveva accadere accadde.
Al rullio di un tempo edace
abbiamo sofferto pianto o riso
spaccamonti o guasconi saputo
ciò che di verosimile v'era nel filmico
che raccontava la nostra vita.
Ancora oggi, sdentati, stanchi
e introversi guardiamo l'intruglio
la mistura di fatti nauseanti o gustosi
che ci passa davanti in un imputridimento
di sogni di illusioni e di speranze.
Nauti che fummo, che diventammo
quando la regata dei desideri
suscitò passioni e amor nel mar di essere?
Ricchi di nulla, poveri di tutto
ci sedusse un divenire piccante
dove forse tutto era possibile
senza briglie ci spingemmo lontano
arditi e impazienti in una marcia
in avanti senza sbocchi di eterno.
Sublimati all'effimero credemmo
nello svolgimento di un racconto umano
di possedere e detenere
quanto nell'attimo si distruggeva;
alati e leggeri o corti di vista
spesso perdemmo il contatto con il reale
restò il senso della vita una sciarada
un enigma un mistero o la voragine astratta
verso cui ancora camminiamo
ignoranti di noi e del mondo
intontiti dalla visione di un cielo cavo
che può mostrare solo nuvole o astri.
Composta lunedì 28 febbraio 2011

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