Di sonni agitati, si nutre il mio lato scuro e come mendaci gabbiani confusi su di un cielo plumbeo, affollano le mie notti affamate di te.
E la mia mano cieca si smarrisce nello spazio freddo e vuoto del mio immenso adagio e precipita nell'orma del tuo viso, fascino dei miei sogni oramai perduti.
Ugualmente a te affido il mio sonno, custode dei miei sogni e signora dei miei segreti perché tu non perda il sapore delle mie parole che le nostre labbra lessero insieme al buio sulla mia bocca, ed io non dimentichi il tocco del tuo cuore, che riempiva la notte con il mio. Perché ci siano nuove notti, nuovi segreti, nuovi sogni.
Commenti