LXV
L'amore tra noi fu fulminea cosa;
lei poco era più d'una bambina
coll'aspetto roseo, la sua treccina
era più bella d'una bella rosa.
Catapultano in quella Terr'odiosa,
ospite in casa d'una mia cugina,
ch'affidato m'avea mandria bovina
in quel respiro d'aria tempestosa.
Pensavo la mia casa, la mia gente,
la povertà vissuta era ricchezza
confronto quella Terra penitente.
Ma allorquando lo cuore mio languente
di quel sincer'amore prova l"ebbrezza
da miserando è il cammino esaltante.
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