Il giorno mi sorprende ancora sullo stesso cammino, in cui sei dappertutto e ad ogni passo. Quale altro cammino potrei percorrere? E anche se la resina congela dai tronchi e molta neve è caduta sugli alberi, io mi avvolgo nel tuo mantello di ricordi e non ho più freddo. Mi stringo al tuo piumato petto di colomba, e nel cavo delle tue ali, imploro il tuo respiro che è un'incomprensibile araldica in vapore di pioggia. Così resto un tempo che toglie via tempo al tempo, con le mammelle turgide di latte e un bimbo sulla pancia che succhia avidamente tutta la mia carne. Ma, da lontano, il mare d'inverno che s'infrange contro la scogliera, reclama il sacrificio di una vittima innocente a sciogliere la Pace, dentro un abbraccio d'irrevocabile oblio.
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