Scritta da: Nello Maruca

L'alacrità

La mediocrità più non alligna
ché dipartita s'è la nuvolaglia
dacché Aliseo di sua impronta degna
in uno con costanza la sparpaglia.

Qual sol ch'improvviso levasi a levante
sgretola lesto quella cupa coltre
e manifesta sempre più saliente
la visuale che va in alto e oltre.

L'equanimità così tant'invocata
ch'eternamente si credea perduta
Essere d'intelletto ha riscovata
e di sua mano ognun l'ha riavuta.

In tal vivente sveglio, nobile e lesto
che di dolcezza colma ogni suo gesto
parmi vedere la rondinella mastra
che costruisce il nido da maestra.

Questi s'affanna, vola, becca, impasta
e d'architetto la casa costruisce.
Indi giace: Altra non ha conquista
giacché suo oprar'esperto lì finisce.

L'altro, il volitivo, nel fare sfonda
e pria ch'abbia conchiuso nuova n'inventa,
sagacemente in mente d'altri affonda
solerte il pensier suo ch'altrui diventa.

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