D'Epifania, d'incerto sole, in tiepida giornata, giunge la prima Gemma tant'amata. Brillano i suoi occhi per bontà ed amore, di tenerezza mi riempie il cuore. Suo lamento è dolce nota, bel carattere denota.
La seconda, ch'è seconda in tempo, di luce brilla più del firmamento; lunghi capelli, grand'occhi, luminoso viso a giugno mi perviene all'improvviso. Tutto piglia, tira, strilla, tutt'intorno ad ella brilla.
In un febbraio tetro, freddo e gelo la terza, poi, calata m'è dal cielo; di gioia sussultar fa l'alma mia mentre m'appresto a dir l'Ave Maria. Occhio piccolo, lucente, sguardo fermo, intelligente.
Nell'odoroso di fiori e biancospino maggio mi giunge all'improvviso il grand'omaggio di quarta Gemma splendida, lucente che tra le Gemme è Gemma delle Gemme. Tosto pare assai carino, un tantino birichino.
A capodanno la quinta mi compare venuta all'improvviso a illuminare la nera notte di fulmini percossa, di vento e tuoni forti molto scossa. Di furbizia mente fina lesto offre lo spuntino. *
Cinque di Gemme splendide ho nel cuore, ognuna d'inestimabile valore. La vita che pur tanto m'ha deluso in fin sì grandi beni m'ha profuso.
Commenti