È la rigida poesia di mordersi il labbro inferiore, non per tensione, per quella voglia di aver qualcosa da fare, un dolore tenero, languido. Sai che fa un po' male ma fai finta di niente, fai finta che sia giusto. È l'amore che ci spinge a provare cose amare. È dopo, a mia splendida insaputa, aver scritto quella sottospecie di metafora mi fermo a pensare da dove proviene quello stupido ed eterno impulso ad amare. Dal fascino della verità, da quello che avevo dimenticato e da quello che mi ero ripetuta. Ma soprattutto mi chiedo perché non è facile come odiare, arrendiamoci alla cattiveria di un pensiero infame e ignorante. No, sono più forte e ribelle di voi crudeli, non ho alcuna paura di amare e di mordermi il labbro inferiore per non provar altro dolore.
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