Chi sei da lassù o asola di luce? tu occhio socchiuso sul tempio notturno, celi lo sguardo, come d'una bestia in felino agguato. Ti sperdi nella luce, riaffiori nelle tenebre e così ricurva a mezza bocca, riluci come il bagliore ritrovato d'una via smarrita. Chi sei da lassù o falce sospesa? tu palpebra d'un cielo che riposa, pupilla che illumini il viandante e le mura dell'ombra come sua dimora. Sorridi a volte triste, come d'un mistero dissimulato nel taglio della tua stella, ove traspare il vuoto dell'inconoscibile o forse la vita d'un altro mondo. Chi sei da lassù o ciglio di donna? arco teso che scocchi dardi d'infinito, tu passaggio tra il visto e il vedibile, tu passeggera d'un viaggio senza fine, tu regina velata, che sussurri il tempo alla terra, tu questa sera, poggi sul tetto stellato il corpo tuo inafferrabile e sinuoso il bel seno mi sveli. Come d'un beffardo miraggio ai miei occhi ne fai mostra.
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