Le stelle svaniscono e lì, vicino all'abisso, rimane l'anima del mortale che morì per il lamento della terra che il fiume portò al suo cuore. Ascoltò le grida dei morti E provò il sangue dalla caldaia veeemente. La pietà sparì dal pensiero con il canto delle sirene. Sembra un'entità con la spada e le ali di cristallo. Pare che sia uno strano che dimenticò la vita e le parole del suo dio. Mentre l'abisso copriva il suo destino, i suoi piedi scavarono la propria tomba. Uno straniero della vita fu, del pianeta, del peccato. Uno straniero del dolore, del tormento, del pensiero. Il cammino è passeggero, per le coscienze di vento Con la tristezza d'argento la malinconia del tempo.
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