Sorella mia, forse m'ami di un amore che non so, forse cerchi nelle sagome un riflesso – un volto che somigli un poco a te. Fratello mio, tieni stretto dentro al cuore il tuo segreto dei millenni, senti spento quel respiro delle labbra, odi suoni che ricolmano di lacrime i tuoi occhi fiduciosi. Sorella cara, tieni adesso questa mano che sussulta di paura quando dici una parola che trasuda dal tremore. Donne e uomini nel mondo che frugano nei cassetti dei diletti, lance amare dell'orgoglio da tirare verso cuori per ferire una passione dal debole germoglio. Ecco cosa siamo, sorelle d'uomini e di donne che s'incrociano per bivi e si ridicono parole pronunciate troppe volte e si rilanciano vendette consumate con superbia, ma non vale mai la pena di ferire il tuo fratello – quando quella che ti chiama, lì sull'angolo, è una sagoma che ti somiglia.
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