E corre Marlene per campi dorati, l'avvolge un profumo di terra rinata. D'aprile si apron corolle di fiori. Marlene ora gioca – bambina inesperta, col rosso papavero e un giaciglio di spighe di grano più alte di un palmo di mano. Di raggi ne brama la pelle velata di brezza leggera – è già primavera. S'alza la voce in un canto stonato ma dolce quanto un belato, e col rosso del cielo ora salgon le stelle e tra cori nel verde lei danza con passi di luna. Marlene, si muove nel vento la tua chioma bruna.
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