Nubi, nebbia, tuoni, lampi, squarciano le mie viscere come mille e più lance che trafiggono il mio costato. Solo grigio, amarezza, inquietudine, rabbia e dolore, nutrono l'animo ferito. Ombre scure e nere, rubano il mio cuore, spine irte si conficcano nelle mie carni, che sanguinano e irrorano i fiori nati dalle ferite, che decorano il giardino della mia essenza, del mio essere. Un sorriso amico cancellerà il buio delle tenebre, il buio della notte più profonda e farà risplendere in cielo una luce nuova! Coltiverò il fiore che mi regalerà con cura lo innaffierò e lo donerò a chi non ha età e gli regalerò il mio sorriso.
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