Mi incateno alla spuma del mio letto per dirmi che non sono della notte, non sono fatto della sua sostanza le pupille si sono dilatate gettano ombre mostruose sul didentro uccidono chi passa con la luce di un sogno falso, le ossa sono sbarre di una prigione che aspetta il colpevole, fingendo di riceverne una visita breve, estemporanea come piuma mossa dalla pazzia quieta del vento, dalla belva sopita senza labbra, dal nemico minore da temere.
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