Il corista
La libertà è una grande conquista
non il vezzo di chi è qualunquista.
Come dire che è cosa trista quando
nel polifonico coro uno si mette a
cantare da solista, e non per svista,
vuol essere proprio il protagonista
pur se la cosa non è prevista. È
elementare: non devi calpestare
chi come te ha diritto uguale. La
libertà che non ha costi genera
solo grandi mostri* (egoisti,
tiranni...). Così, uscir dal coro puoi
per affermare gli intenti tuoi, ma se
lo fai, al bel canto* (di valore/i) non
rinunciare mai.
Senza entrare dei dettagli, anche
esser realista limita gli sbagli. Come
è una realtà che chi troppo vuole,
spesso, niente ha. Come, nel
dibattito, son le diversità che ci
posson migliorar, seppur sceglier
poi si dovrà e la scelta rispettar.
Come anche la politica, che questo
spesso non sa far. Come un corista
che da solo vuol cantar senza
averne liceità, per sua propria
velleita* (volontà)
E scusate il non poco divagare e
anche la costumanza di
esemplificare, che può esser
illuminante se riesce ad essere
calzante.
Composta venerdì 13 aprile 2018
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