Il cane nasava cogliendo l'aria dalla terra col suo dafar snidava le radici; il tartufo veniva alla luce, con quell'odor pungente e nel pulirlo, ancor più si sentiva.
Una folaghetta passava incerta sul frollo fogliame, mettendo in frummia il cane. - Color gazzuolo era il cielo - sparsa la nebbiolina leggera per gli uccelli la mattina.
Il sole s'abbandonava fra gli alberi filando, salavano l'aria voci vernacolari, nelle distese di silenzio. Le braccia della natura erano dentate e insieme al cane, si cercavano le radici.
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