Nero sangue incrostato lacrima nel cuore, antiche ferite rimarginate, cicatrici eterne scatenanti sorpresi sussulti... profondo squarcio, un grido elevato al cielo... duro volto scolpito nella nuda roccia guarda, severo, immoto ammira il nuovo lacrimare... il cuore più non sanguina, gli occhi non piangono, piccola, sola l'anima timorosa mormora, si lamenta tra inudibili sussurri... lacrima forse? O forse sanguina? ... no, ne lacrima ne sanguina, solo sussurra e geme... come la odo? Ho forse perduto il senno come ho perduto il dolce cuore? Il mio rigore è forse fuggito? Un fiore sboccia, un nero fiore sboccia... cos'è questo fiore? "Il tuo senno perduto" odo in un bisbiglio... "chi sei tu, la anima mia?" ... Silenzio, solo neri petali, solo il lento sbocciare d'un putrido fiore... Putrido? "Non è forse il più bel fiore?" "Chi è quel fiore?" ... Silenzio, no, l'anima mia sussurra "Quello è il nascituro figlio del tuo dolore, lui è il male che in te dimora, lui solo una cosa teme, il dolce tuo cuore che da sempre ti distingue, il cuore che, troppo ferito hai lasciato fuggire..." Plana al suolo un nero petalo... "Poeta riaccogli il tuo cuore, lacrima il fiume delle tue parole... Poeta torna il mio padrone seguace di Amore..."
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