Raccolti i sandali non fu più vero nulla, naufragavamo spersi come dopo un inganno. Si allontanava il sole e ci sembrò un dispetto. Precipitava l'ombra sui mattoni segnando il tempo dell'equivoco, mentre che svigorivano parole assieme alle figure. Chi credevamo d'essere, vestiti a fiori rumoreggianti e audaci? E non consolazione venne dall'attardarci a chiudere le pagine. Ritraemmo le piante ed accostammo i vetri sulla notte pagana e la domenica infinita.
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