Quando ti vedo passar dall'aorta alla porta e ti sento spiegar, o dolce ecografista, il mio fegato brilla mentre io già son brillo, poi un tal brivido mi prende che proprio all'istante, a mò di gabbiano, comincio a volare e ad ali spiegate finanche a volteggiare ma è solo un delirare. Quel bruto pensier che mi ti fa desiar, mia Musa divina, d'incanto s'appanna e subentra il canto, di poi per lo stress inizia il processo di transaminazione ed è la glutammina che mi pervade il cervello e mi eccita il neurone. Proprio a questo punto si illumina il pensiero per la materia andata e, in tanta luce, la mente si compiace, l'anima si dà pace e perfin lo spirito finalmente tace.
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