Sulle onde collinari giorni di sole opaco, sogni intrepidi drenati dal tempo, sale la brezza dalla valle, sulle foglie sfinite e il frinir delle cicale.
Il torrentello gorgheggia l'adesso e sui suoi sassi non torna. Noialtri della mezzanotte, incantati dai versi degli uccelli, adoperati ad arte seppur parsimoniosi, inconsapevoli autori di fiabe.
Si sta schiudendo il mallo delle noci, e sul tronco di strade un andirivieni, di formiche nervose, irrefrenabili, nel loro trafficar convulso.
Siamo in un paradiso distaccato scivoliamo e scopriamo segreti segni scolpiti ci attirano spigoliamo sembianze sogniamo e ci arringhiamo s'incorporano i nostri secreti nella terra
ci allontaniamo dalla collina tumefatta, tra il penzolar di-vino dei vigneti, un gatto selvatico dall'albero sgattaiola, mano nella mano sorridendo scendiamo.
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