È uno scroscio che tocca come fosse -spedito- un tacco. Bussa alla finestra la pioggia maldestra: penso affanno e naufraga il senno. Ho voglia di carezze che allontanano tristezze. Fruscio di vento e io ti sento mentre scorgo commento le emozioni le sento le prendo e non mi pento. Riempio d'un sussulto il tormento -non mento- agguanto il tuo sguardo mordo il desiderio sordo perché senta il ticchettio lo sfavillio lo scintillio che consumano le ore nel mio cuore.
Ancoro il mio respiro che si perde in un giro: sogno. Inspiro espiro ammiro tiro il fiato sospeso:
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