È l'ultima notte: apogeo di un lungo tempo glorioso. Sogno eppure son desto. Riflesso di immensa luce riempie il mio letto. Non voglio pronunciare lai: ormai è finito il periodo di guai. Le fitte assassine sono pallido ricordo. Dinanzi a me una grande porta attende il mio definitivo ritorno. Una grande tavolata: stupendamente agghindata di gustose leccornie. Tanti santi seduti li intorno. attendono con dissimulato entusiasmo l'ultimo fedele commensale. Un posto vuoto spicca vicino al desco. C'e ' scritto un nome è proprio Francesco! Lo sguardo di ghiaccio, smarrito il respiro, ritrova quiete nel riposo di un ghiro.
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