Vil Cupido traditore! Tu più del freddo acciaio di Marte, infondi dolore.
La morte, per la man di Marte è dolorosa, Ma il tempo aiuta e la mente in fin riposa.
Per tua man la non morte, la fa da padrona, con il tempo il dolor si può nasconder ma non scompare La tua freccia sempre più in profondità si va a insinuare, e il sollievo del eterno declino, fa bramare.
Col tuo arco, giochi, scoccando dardi ai cuor soffrenti, infondendo amor non corrisposti Che debbon esser soppressi, soffocati e in fin nascosti
Tu pensi dell'amor essere il Dio ma soltanto sei fanciullo, dell'amor l'oblio
Che per tua stessa mano tu possa soffrir e in fin perire Così da cessar, di far soffrire.
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