Scritta da: Marco Giannetti

gusto d'antico

Mangmre e ndere
ridere e mangiare.
— Non ne conosco il senso di queste parole
Eppure un acre gusto di fiele
s'insinua nel mio palato.
Il rtordo di antichi sapori e pieni mi sovviene
Ma ciò che è scivolato in mezzo
[tra me e il mio passatol
ira ha spaccato in due.
Quale è la parte di me che riconosco?
-. mi chiedo-. e non c'è risposta.
Quel gusto morbido e dolce
come fragranza di zenzero e cannella
sprofonda nella gola,
avvolge l'epiglottide e l'ottunde
fino a perdersi gzu nell esofago
Ma è impresso ormai nel palato
l'amaro assaporato
per la troppa fatica di vivere.
Come una mutilazione la mia lingua
tirata allo spasimo
a leccare il gusto aspro di ferite
ancora sanguinanti
da provocare nausea,
così che la nausea procuri sazietà
e la sazietà causi noia e indolenza.
Ed il senso della fame
si stempera e si amalgama -
come colate di cemento
dentro una betoniera.
Composta martedì 23 luglio 2013

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